Data la situazione critica della diga, nell’ottobre 2015 il Governo Iracheno, supportato da USACE (Corpo degli Ingegneri dell’Esercito Americano), emise con procedura d’urgenza una gara internazionale per la manutenzione e la messa in sicurezza della diga.
Trevi vinse la gara e firmò il contratto all’inizio del mese di marzo 2016, affrontando un compito molto complesso presso la diga di Mosul in Iraq.
Infatti la persistente instabilità politica del Paese - aggravata negli anni precedenti dal conflitto con le milizie dell'Isis - aveva di fatto impedito una adeguata manutenzione della diga e di conseguenza acuito il rischio strutturale rendendo necessari massicci e improrogabili interventi di restauro.
Le particolari condizioni ambientali/politiche di quel periodo, l’urgente necessità di provvedimenti tecnici di riabilitazione e le difficoltà tecniche dell’intervento resero il progetto della diga di Mosul altamente difficoltoso e rischioso per il personale di Trevi. Il Ministero della difesa italiano aveva infatti deciso di inviare un contingente di forze militari per assicurare la sicurezza di oltre 450 tecnici e il presidio della diga.
Il "progetto della diga di Mosul" è stata una collaborazione di 3 anni tra il ministero iracheno delle risorse idriche, l’USACE e Trevi SPA iniziata nel 2016 con lo scopo di stabilizzare, riparare e mettere in sicurezza la diga e di trasferire ai tecnici iracheni il know-how necessario per gestire nel futuro tutte le operazioni in autonomia.
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